lunedì 30 novembre 2015

"Storia della Fotografia"

La Fotografia è uno dei mezzi che rappresenta in modo oggettivo la realtà che ci circonda, ma c'è un altro mezzo che rappresenta fedelmente la nostra realtà: il "Cinema".
Esso è in grado di riprendere delle immagini in movimento e di raccontare storie in grado di emozionarci.
Come già sappiamo, il cinema era nato nel 1895 grazie ai due fratelli Lumiere,  che inizialmente giravano alcuni piccoli cortometraggi che riproducevano scene di vita quotidiana e vari momenti di vita.
In un loro filmato "L'arrive d'un train en gare de la Ciotat" riprende delle persone che aspettano il treno che sta arrivando. 

Mentre il treno sta per arrivare gli spettatori che sono in sala sono preoccupati dell'arrivo del treno tanto che alcuni si coprirono gli occhi e altri scappano dalla sala.


"Tratto del filmato del treno"
A noi può sembrare molto strano vedere questa reazione ma per loro era sconvolgente, per la prima volta l'uomo assisteva una rappresentazione così fedele della realtà.
 









Nel 700' in  Cina si forma il teatro d'ombre che divenne uno strumento di educazione della gioventù. Questo strumento sbarca in Europa. In Francia diventa una forma di spettacolo e si diffonde rapidamente. 


"Teatro delle Ombre"
Arriviamo poi alla Lanterna Magica  che era un proiettore inventato da un olandese Huygens, che trasmetteva immagini inizialmente di vita. Questo mezzo venne messo a punto già nel 1659 presentata soltanto grazie alla pressione che aveva il padre.
Molto tempo dopo questo mezzo cambiò il suo uso e comincio a trasmettere immagini di morte, teschi e fantasmi tanto che Philidor montava la lanterna su delle rotaie per simulare il movimento. Questa applicazione venne chiamata Fantasmagoria.



"Fantasmagorica"
Dopo di che giunsero le scatole ottiche in occasione delle sagre e delle feste di paese che rappresentavano delle vedute di monumenti e giardini.
Si passò poi al poliorama inventato a Parigi che consentiva di vedere un effetto giorno e un effetto notte della stessa veduta grazie all'apertura in modo alternato di una finestrella posta tra la veduta dipinta e la lente di osservazione e di un altra posta sul dorso dello strumento appena dietro l'immagine. 

Un'altra scoperta entusiasmante fu quella del Panorama, un edificio circolare concepito come uno spettacolo per le masse. Al suo interno c'era una pedana centrale dove ruotava a 360 gradi.
Infine avvenne il Diorama un edificio circolare creato da Daguerre e Bouton nel 1822 a Parigi, aveva una pedana centrale ma non rotante e le pareti venivano coperte da delle tele che vengono retroproiettate con degli effetti particolare in modo da suggerire illusioni ottiche allo spettatore.
La gente è colpita da questo spettacolo entusiasmante, un lettrato Honorè de Balzac racconta che Daguerre e Bouton hanno sorpreso Parigi e sottolinea che quel briccone di Daguerre  con questa invenzione accumolerà parecchi soldi.




Ma ci fu un altro inventore sempre in Francia che aveva scattato la prima fotografia della storia nel 1826, costui si chiamava Niepce e grazie alle lettere che si mandava con suo fratello a Londra, abbiamo portato alla luce il procedimento della fotografia:
  • Prende una lastra di metallo e la ricopre di bitume di Giudea;
  • La espone alla luce;
  • La lava con un particolare solvente;
  • La colloca capovolta sopra ad una scatola aperta contenente iodo(questo elemento diventa gassoso a temperatura ambiente e i suoi vapori oscurano la lastra nelle zone rimaste in ombra);
Per la prima volta l'uomo riesce a riprodurre la prima foto nella storia.


"Niepce"
Nel  1829 Daguerre incontra Niepce, dopo tanti tentativi , e fa un accordo societario con lui.
Ma nel 1833 Niepce muore, così Daguerre è costretto a continuare da solo i suoi studi e nel 1837 Daguerre ottiene il suo Primo Dagherrotipo.
Nel 6 gennaio del 1839 su un giornale parigino "Gazette de France"  circola la notizia della invenzione di Daguerre e il giorno successo Arago anticipa l'annuncio ufficiale dell'invenzione nella seduta dell'Accadémie des Sciences.
E il 19 agosto del 1839 nel corso della seduta della Accademia delle Scienze, Daguerre rivela il procedimento del dagherrotipo:

  • Pulitura e lucidatura di una lastra di rame argentata;
  • Sensibilizzazione della lastra con vapori di iodio ;
  • Espoziione nella camera oscura;
  • Rivelazione dell'immagine invisibile(detta "latente") attraverso i vapori di mercurio;
  • Fissaggio con iposolfito, lavaggio e asciugatura;
Il risultato è una lastra lucida, quasi riflettente, su cui si definisce un'immagine costituita da piccole particelle biancastre. L'immagine appare nello stesso tempo negativa o positiva a seconda dell'inclinazione della superficie specchiante.
Nel 1851 Daguerre muore.

"Prova Dagherrotipo"

Facciamo però un passo indietro in Inghilterra ci sono stati altri inventori che hanno "scoperto" la fotografia. Uno di questi era William Henry Fox Talbot, scienziato di fama e uomo di grande cultura che nel 1835 era giunto a realizzare dei negativi e poi dei positivi su carta sensibilizzata con cloruro d'argento. I suoi primi esprimenti li aveva realizzati ponendo una serie di oggetti sulla carta esposta alla luce, i suoi risultati furono chiamati "Photogenic Drawing"

Nel 1841 annuncia che è riuscito a perfezionare il procedimento  dell'esperimento del Calotipo:
  • Sensibilizzazione di un foglio di carta con ioduro d'argento
  • Esposizione in camera oscura
  • Immersione del foglio in una soluzione di "gallo-nitrato d'argento" che agisce come rivelatore o sviluppo
  • Fissaggio con Iposolfito
  • Lavaggio e asciugato
"Calotipo"
Talbot pubblica il primo fotolibro, illustrato da fotografie intitolato "The Pencil of nature" fra il 1844 e il 1846.
Nel 1877  muore Talbot.

domenica 22 novembre 2015

"Il Pittogramma"

Ben ritrovati!
Questo Venerdì il nostro Professore ci ha fatto realizzare un Pittogramma.
Un Pittogramma non è che un disegno o simbolo stilizzato, di uno o più colori, caratterizzato da semplicità, immediatezza, riconoscibilità e convenzionalità in quanto usato principalmente come segnale.
Per realizzare questo progetto dovevamo usare semplicemente tre linee e due ellissi, trasformandoli a nostra necessità.
Con queste indicazioni, ho riprodotto il mio Pittogramma ispirandomi alla Pallanuoto!


"Pallanuoto"



lunedì 16 novembre 2015

"Fotomontaggio"

Salve  a tutti!!
Eccoci qua ritrovati con un nuovo post...un po particolare.
Venerdì 13 Novembre il prof ci ha introdotto un progetto innovativo, prendendo esempio dalle pubblicità di "Esselunga: Famosi per la Qualità" prodotte da Armando Testa.
Questo progetto consisteva nel scegliere un personaggio famoso, associarlo a un cibo, modificarne il nome di conseguenza e farne un fotomontaggio.
Per il progetto mi sono ispirata a Bruce Lee, conosciuto per la sua grande abilità nelle arti marziali U-U, e come cibo ho scelto una "bruschetta", modificando così il nome in Brusch Lee!

Ed ecco qua il risultato accompagnato da qualche esempio per definire il concetto.


"Pubblicità Esselunga"
"Pubblicità Esselunga"










"Brusch Lee!!"

"Pubblicità Esselunga"
"Pubblicità Esselunga"





lunedì 9 novembre 2015

"Il Foro Stenopeico"

Il giorno 7 novembre abbiamo realizzato un'immagine tramite un Foro Stenopeico.
Il Foro Stenopeico è proprio un foro realizzato su una parete di una camera oscura portatile, solitamente una scatola completamente chiusa, rivestita all'interno di nero, in modo tale che esposto il foro alla luce, quest'ultima venga attirata.

Per realizzare un'immagine tramite questo foro bisogna procurarsi una camera oscura portatile, un trepiede per mantenere stabile la scatola durante i secondi di posa e un foglio di carta fotosensibile che sarà successivamente applicato sul lato opposto al foro della scatola con dello scotch.
Dopo aver preparato il tutto per questa prima fase della realizzazione, ci siamo recati nel piazzale della scuola, dove, dopo aver posizionato l'occorrente, e esserci sistemati per la foto, siamo rimasti i posa per circa 35 secondi, scoperchiando il foro per far reagire così la carta fotosensibile con la luce e imprimerne l'immagine latente.
Conclusa questa prima fase ci siamo recati in camera oscura per procedere con la seconda fase, dove, dopo aver preparatole tre vaschette di Sviluppo, Arresto e Fissaggio, abbiamo immerso il foglio e fatto reagire.
Il risultato ottenuto ha presentato l'immagine capovolta e con destra e sinistra invertite rispetto alla realtà, dai toni inverti, con parti in teoria chiare presentate scure e viceversa, rappresentando così una specie di Negativo fotografico.
Infine, per ottenere un Positivo della nostra immagine, abbiamo applicato il Negativo su un altro foglio di carta fotosensibile, compressi una all'altro da una lastra trasparente per non far penetrare la luce nel mezzo fra i due fogli.
Il tutto lo abbiamo poi esposto alla luce di una lampada, procurata in precedenza e attuate le dovute prove di esposizione, per meno di un secondo, immergendo poi  in sviluppo, arresto e fissaggio ottenendo così un'immagine dai toni e versi regolari, in quanto le zone scure del negativo hanno permesso un passaggio di luce minore rispetto alle zone più chiare.
Questo laboratorio ci ha così aiutato a comprendere  meglio il Principio Ottico su cui si basa la fotografia, cioè la capacità della camera oscura di proiettare al suo interno il negativo della porzione di realtà che si vuole catturare.

"Negativo"












"Positivo"
"Il Backstage!"

lunedì 2 novembre 2015

"Il Fotogramma"

Il giorno 26 Ottobre abbiamo realizzato una nuova immagine, un Fotogramma.
Un Fotogramma è un immagine ottenuta all'interno di una camera oscura, completamente al buio se non per una luce giallo-verde non reagente sul materiale fotosensibile, senza l'impiego di una macchina fotografica.

Per procedere alla realizzazione del Fotogramma ci siamo recati in camera oscura a gruppi dove al buio, il prof ci ha consegnato un foglio di carta fotosensibile in modo tale che ancora non reagisse alla luce.  Successivamente abbiamo posto sul foglio degli oggetti a disposizione al momento e posizionato il tutto sotto una lampada.
Abbiamo poi esposto alla luce da un tempo di 1 ai 3 secondi, a seconda dello spessore degli oggetti, che poteva condizionarne il passaggio.   Ad esempio nel mio fotogramma essendoci presente un negativo, che permetteva quindi un passaggio di luce maggiore, ho esposto alla luce per 1 secondo.
Attuato ciò, avendo precedentemente preparato le vaschette di Sviluppo, Arresto e Fissaggio, ho preso il foglio con non ancora visibile l'immagine a occhio nudo, e l'ho immersa nello Sviluppo.
Ondeggiando la vaschetta per permettere una maggiore presa del liquido sul foglio, ho cominciato a notare il progressivo annerimento dei "sali d'argento" che erano stati colpiti dalla luce, cominciando ad evidenziare le zone chiare dove erano presenti gli oggetti.
Dopo circa un minuto, con l'uso di pinzette, ognuna diversa per ogni vaschetta per non rimescolare i liquidi, ho spostato l'immagine nell'Arresto e dopo poco nel Fissaggio, ondeggiando nuovamente il liquido per circa un paio di minuti.   In questo passaggio si è potuto notare il precedente blocco della reazione dello Sviluppo de parte del Fissaggio che aveva proceduto alla definizione delle zone chiare degli oggetti, rendendo così l'immagine inalterabile.
Per l'appunto la presenza dell'oggetto, inizialmente, aveva già protetto il foglio dall'esposizione della luce, non alterando così lo stato dei sali d'argento delimitati dall'oggetto.
Nelle zone non colpite dalla luce, l'azione dello sviluppo è così nulla e non vi si osserva alcun annerimento, e lo stesso Arresto risulterà nullo in quanto non è presente nessuna azione di Sviluppo da arrestare.
Il Fissaggio invece, scioglierà i sali d'argento non esposti alla luce rendendo finita l'immagine.
Alla fine di ciò ho proceduto al risciacquo dell'immagine sotto acqua corrente per un paio di minuti e lasciato asciugare.
Il risultato finale presenterà le impronte più o meno chiare degli oggetti su sfondo nero.

"Il Minimo Indispensabile"